Il progetto, sviluppato dopo un'attenta ricerca sulla vita e sul lavoro del progettista, è stato realizzato per sostenere l'esame della disciplina Graphic Design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania, nel 2015.
Due anni dopo, in occasione della mostra “La grafica è laddove la cultura si fa editoria” curata dal Prof. Gianni Latino presso i locali di Zō Centro Culture Contemporanee, la monografia è stata rivisitata per l'esposizione al pubblico.
La monografia, composta con il carattere tipografico Rotis Semigrotesk, si inspira all'ideologia della grafica tedesca richiamandone i canoni che l'hanno contraddistinta per tutto il Novecento. L'utilizzo della griglia di impaginazione composta in moduli quadrati, la rigidità e l'uniformità del layout sono un netto richiamo alla tipografica essenziale e funzionale del razionalismo tedesco di cui, anche Aicher, fu uno dei più importanti esponenti.
Biografia
Conosciuto anche come Otto Aicher è nato il 13 maggio 1922 a Ulm, in Germania. È considerato uno dei più importanti graphic designer del XX secolo, noto per la realizzazione di importanti identità visive e per la creazione di sistemi di comunicazione iconografica.
Con l’apertura della scuola di Ulm venne incaricato nel ruolo di professore per la sezione di comunicazione visiva, successivamente nominato direttore, dal 1962 al 1964 realizzò importanti progetti nel settore dei sistemi d’identità visiva, come le consulenzeper la Brown e Lufthansa e lo studio per l’immagine dei Giochi olimpici di Monaco del 1972.
Dopo la conclusione delle Olimpiadi, si trasferì a Rotis, in Germania, dedicandosi allo studio e all’analisi della tipografia riuscendo infine a progettare il carattere Rotis nel 1987 composto da 4 famiglie di font.
Dopo la conclusione delle Olimpiadi, si trasferì a Rotis, in Germania, dedicandosi allo studio e all’analisi della tipografia riuscendo infine a progettare il carattere Rotis nel 1987 composto da 4 famiglie di font.
Muore nel 1991 nella città di Rotis.
In seguito, la monografia, è stata ri-progettata per definirne una versione digitale del progetto dedicato al grande maestro. Cercando di riportare fedelmente lo stile di impaginazione dell'artefatto cartaceo, il layout si sviluppa richiamando gli stessi canoni della grafica tedesca.
Un elemento particolare è il menù di navigazione, che riprendendo l'indice dell'artefatto cartaceo ha la funzione di “time-line” della vita del progettista.
Il sito web è stato realizzato grazie al contributo di Carmelo Guarino.