I numeri, le lettere e i segni costituiscono gli ‘alfabeti tipografici’ e rappresentano oggi, degli elementi specifici di forte pregnanza nella vita quotidiana delle persone: le case, gli isolati, le città, il tempo, il mondo della scuola, quello del lavoro, l'età dell'individuo, i nostri incontri, gli eventi importanti, la tecnologia, la pubblicità, l'editoria, l'informatica, la medicina ecc.
Essi identificano noi e il mondo che ci circonda, «tendono al futuro includendo e conservando qualcosa del passato».
La storia degli alfabeti tipografici è molto più antica di quanto si possa pensare poiché essi rappresentano l’origine e lo sviluppo dell’intelligenza umana; la loro nascita è dovuta dall’esigenza di comunicare tra diversi individui attraverso i primitivi linguaggi di comunicazione utilizzati dall’uomo, i primi segni (graffiti) incisi sulle pareti delle caverne dell’età preistorica, considerati i precursori della nostra scrittura.
La storia degli alfabeti tipografici è molto più antica di quanto si possa pensare poiché essi rappresentano l’origine e lo sviluppo dell’intelligenza umana; la loro nascita è dovuta dall’esigenza di comunicare tra diversi individui attraverso i primitivi linguaggi di comunicazione utilizzati dall’uomo, i primi segni (graffiti) incisi sulle pareti delle caverne dell’età preistorica, considerati i precursori della nostra scrittura.
Nel XX e XXI secolo, la richiesta, o meglio la necessità, di possedere segni distintivi da parte di enti e organizzazioni, pubbliche o private, è diventa una pratica fortemente consolidata rappresentando la fase iniziale di un processo ormai ben radicato all'interno delle aziende, oggi definito Brand Identity, che consiste nell'individuare degli elementi caratteristici, qualitativi, capaci di insediarsi nella memoria dei consumatori attraverso la televisione, gli spot pubblicitari, l'advertisign, il web, la comunicazione visiva o il marketing.
La collana nasce con l’intento di raccontare gli alfabeti tipografici e i segni che ne fanno parte attraverso un percorso che si espande su molteplici settori e si concentra su quei casi dove, numeri, lettere e segni, assumono un valore identificativo, capace di definire una sfera del mondo del marketing e della comunicazione visiva.
Il numero è ognuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti che costituiscono un insieme. È semplicemente un ideogramma che identifica una qualità, mentre la lettera è un segno fonetico cioè un suono. L’attribuzione di un numero è considerata nella società di massa una pratica funzionale ed efficace per organizzare al meglio i servizi diretti al cittadino: dalle file del supermercato a quelle negli uffici postali, all’attestazione dell’ordine di arrivo e di accesso alle prestazioni. In tal caso il suo valore è effimero quanto la permanenza nello spazio pubblico.
È molto difficile pensare che molto prima che si fosse sviluppata qualsiasi forma di scrittura, le persone non possedevano un nome proprio e di conseguenza non potevano essere caratterizzate come individui distinti; infatti è risaputo che l'attribuire nomi individuali, la rappresentazione viva dell'individuo, la sua firma, ha le sue origini nella preistoria tra le tribù dei nomadi, per l'identificazione del bestiame e degli oggetti d'uso.
I segni, in tutta la loro varietà, sono espressioni penetranti e indimenticabili dei nostri tempi. Tendono al futuro includendo e conservando qualcosa del passato. L'umanità ha vissuto con oggetti non più forniti dalla natura ma creati dall'uomo stesso, marchiati con segni in grado di confermare la propria originalità e paternità, segnando così la netta distinzione di tutte le attività specializzate.
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